I tuoi meeting sono effettivamente collaborativi nel mondo del lavoro ibrido odierno? Coloro che partecipano da casa, possono essere visti e ascoltati? O la conversazione è incentrata su chi partecipa in presenza? Questo è ciò che intendiamo per "omogeneità del meeting" - dove ciascuno ha l'opportunità di contribuire, a prescindere da dove si connette.
So che tale argomento troverà consensi tra i opera in ambito IT e AV dato che il lavoro ibrido è diventato la norma. In quest'ottica, dobbiamo garantire che i nostri team abbiano gli strumenti adeguati per poter collaborare e rimanere produttivi, come lo sono sempre stati. E la tecnologia audio fa parte del gioco.
Alcuni di voi mi domandano, 'Perchè l'audio?' È un'ottima domanda. Credo che se si investe nella giusta tecnologia audio, non si rinnovi solamente il posto di lavoro, ma si offra ai collaboratori un ambiente dove tutti si sentono coinvolti, collaborano senza fatica e la produttività raggiunge l'apice. Inoltre si assiste ad un aumento di benessere per tutto il team.
In altre parole, come dice sempre un mio collega, 'Il suono è ciò che ci contraddistingue.' e con questo intende dire che il suono influenza ogni nostra azione. Se l'audio svanisce improvvisamente o peggio, non funziona è come quando una foto è di scarsa qualità o troppo scura.
Questo influenza molto l'opinione che gli altri possono farsi su di noi. Un audio di scarsa qualità, se una persona partecipa da remoto, fa si che vi sia una minor inclusione nella discussione.
Ecco perchè è importante parlare di omogeneità del meeting qui a Shure. Di recente è stato pubblicato un articolo sul Washington Post che descriveva l'esperienza "sconfortante" di una collaboratrice che si è sentita "isolata" prendendo parte a dei meeting da remoto sentendo "le risatine e i commenti dei partecipanti in presenza, molti dei quali non si vedevano molto bene."
Questa è la dolorosa realtà con la quale devono fare i conti molti utenti. Da questo episodio si evince che se una persona che partecipa viene sistematicamente ignorata, le sue idee e punti di vista non vengono considerati e questa persona viene emarginata ed è svantaggiata rispetto ad altri partecipanti. In altre parole, il valore dei loro interventi è scontato e non vengono messi sullo stesso piano degli altri colleghi.
Il Washington Post ha descritto la questione come: " molti dei posti di lavoro che utilizzano la modalità ibrida , si stanno rendendo conto che le videocall risultano frustranti, complesse e spaventosamente impari." Tra il terribile eco che si viene a creare quando due collaboratori che utilizzano i loro device si trovano in prossimità, fino all'impossibilità di vedere o sentire coloro che seguono il meeting da una sala conferenze.
Perciò, in qualità di leader IT nel settore AV, so bene che la sfida è quella di garantire un'esperienza meeting inclusiva. Come evitare che i nostri team cadano vittime di frustrazioni e scarso rendimento, dato che è stato rilevato essere del 56%, nella ricerca condotta da Frost & Sullivan a causa dell'aumento del lavoro da remoto?
A dire il vero, senza una solida tecnologia audio integrata con Microsoft Teams, Zoom, WebEx e altre piattaforme di collaborazione che sono diventate tutt'uno nei luoghi di lavoro, è difficile, se non addirittura impossibile arrivare ad avere dei meeting che siano davvero inclusivi. In quali tecnologie si dovrebbe investire per connettere i collaboratori e dare così a tutti le stesse opportunità per dare il proprio contributo lavorativo? Come si possono attrezzare gli spazi lavorativi per assecondare la modalità ibrida e assicurare un audio perfetto ovunque si lavori?
La soluzione è un ecosistema audio che si compone di hardware, software e accessori che migliorano il coinvolgimento e la produttività attraverso il potenziamento dei servizi di videoconferenza che vengono ampiamente utilizzati dai collaboratori.
Questo approccio raggruppa microfoni, altoparlanti e elaborazione del segnale digitale (DSP) che si integrano perfettamente con le piattaforme di comunicazione per migliorarne la qualità audio. I leader IT e AV dovrebbero considerare come l'ecosistema audio si integra con le tecnologie comunicative di terze parti perchè l'infrastruttura audio sia complementare agli investimenti IT.
Ci vuole tempo e costanza per garantire un'esperienza audio collaborativa sublime. La costanza viene ripagata quando i colleghi possono condividere le proprie idee e le loro competenze in maniera fluida, a prescindere da dove seguono il meeting. La spossatezza da meeting può essere accantonata grazie alla nuova tecnologia audio che migliora l'esperienza globale. La frustrazione lascia spazio alla serenità e coloro che si collegano al meeting da remoto non si sentono trascurati perchè si sentono parte di un'esperienza unica. Tutto ciò si traduce in un aumento della produttività e del benessere.
Partecipare ad un meeting, che sia in presenza o da remoto deve essere un'esperienza stimolante per tutti. Come valutano i meeting ai quali partecipano i membri del tuo team?
Robin Hamerlinck
Robin Hamerlinck is Senior Vice President of Information Technology and Chief Information Officer at Shure Incorporated. She has been with Shure since 2007. She is responsible for the Company's technology need, including IT strategic planning, infrastructure development, application systems, network, operations, and security.
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